“Gli sciamani dicono che la loro vocazione appaia a seguito di una crisi durante la quale cadono sotto il potere dei demoni. Colui che esce dalle tenebre è uno sciamano, colui che rimane prigioniero è un malato mentale.
Possiamo considerare che ogni situazione oscura (ogni malattia psichica) nella quale ci si posa trovare sia un invito ad una iniziazione in quanto lei ci immerge in un luogo che ci appartiene e dal quale dobbiamo imparare ad uscire”M. Von Franz (Allieva di C. G. Jung)
Apatia, insoddisfazione, fatica a prendersi cura di sé stessi o degli altri, perdita di piacere e di interesse per la vita, isolamento e diminuito interesse nelle attività quotidiane: ecco alcuni sintomi della depressione.
Lenta e graduale è uno dei più diffusi disagi psicologici, si insinua nella vita mettendo in contatto con la mancanza di senso e il vuoto. È una delle ferite dell’anima più oscure che fanno precipitare chi ne soffre nel passato, senza lasciare spazio né al presente né al futuro.
Ma come ogni stato di crisi, anche la depressione contiene in sè il seme della rinascita: attraverso un percorso sicuramente non facile né rapido, la persona ha la possibilità di ricontattare la propria forza vitale, passando attraverso il dolore e la sofferenza che bloccano l’accesso alla propria essenza, al proprio Sé più profondo.
Cause della Depressione
La depressione può cominciare a manifestarsi dopo un evento che innesca o riattiva emozioni e vissuti mai elaborati. L’evento è tendenzialmente di natura stressante come un lutto, un licenziamento o una malattia, ma anche la nascita di un figlio…
Lo spazio protetto della terapia permette al paziente di avvicinarsi gradualmente alle sue parti più intime e dolenti, stando in contatto con le lacrime, l’antico malessere, la percezione arcaica di vuoto interiore e le sensazioni corporee che accompagnano la sua disperazione.
Entrando in contatto con queste sensazioni “buie”, frugando in mezzo all’oscurità della sua anima, la persona potrà trovare la sua energia vitale che gli aprirà la strada verso la trasformazione.
“Il viaggio dell’eroe è fondamentalmente interiore, un viaggio verso profondità in cui oscure resistenze vengono vinte e resuscitando poteri a lungo dimenticati per essere messi a disposizione della trasfigurazione del mondo…il periglioso viaggio non ha per scopo la conquista, ma la riconquista, non la scoperta ma la riscoperta. L’eroe è il simbolo di quell’immagine divina e redentrice che è nascosta dentro ognuno di noi e che aspetta solo di essere trovata e riportata in vita”
Joseph Campbell – 1953
Depressione: come curarla?
Riprendendosi la responsabilità per ciò che sta accadendo dentro di sé, la persona potrà liberarsi da condizionamenti esterni che lo hanno portato in una posizione squilibrata: impararando a dire di no alle aspettative altrui e scegliendo invece se stessi si scava il sentiero verso l’accettazione di ciò che si è e l’amore verso se stessi.
Ripercorrendo le fasi del viaggio dell’eroe, che descrive il percorso che gli uomini compiono per realizzare se stessi: c’è un mondo conosciuto e rassicurante quando, all’improvviso, qualcosa irrompe nella quotidianità. Per giungere alla soluzione l’eroe deve inevitabilmente passare attraverso 5 fasi: il richiamo, la partenza, le prove, la ricompensa e il ritorno.
Come nelle fiabe quindi si avrà la possibilità di addentrarsi nell’oscurità, nelle tenebre interiori dove si potrà incontrare il “drago”. Solo andando oltre la propria paura, affrontando con coraggio l’avventura, si potranno trovare gli alleati e uscire trasformati dalla faticosa impresa. Il cammino è sicuramente doloroso e impegnativo, ma alla fine di questo percorso ognuno potrà ritrovarsi, trasformato, e rinunciando all’illusione di trovare le soluzioni “fuori”, si fiderà di se stesso come persona che è stata in grado di salvarlo.