Attraverso esercizi di rilassamento e meditazione, ma anche lavoro sul respiro, la persona arriva a canalizzare al meglio le reazioni emotive, soprattutto al fine di accettare di provare e vivere delle esperienze e delle emozioni considerate negative, piuttosto che lottare per evitarle.
Agendo sia sul corpo che sulla psiche la malattia intacca nel profondo il modo di percepirsi: l’autostima può essere profondamente minata. L’intento sarà quindi quello di ricostruire una visione di se stessi nuova, alla luce del cambiamento che ha toccato psiche e corpo, confrontando la persona con la propria vulnerabilità e l’incontrollabilità degli eventi della vita.
Le tecniche a mediazione corporea permettono al paziente di recuperare le proprie energie e ritrovare lucidità e concentrazione, qualità che spesso sono state minate dalla fatica,dallo stress e dalla sofferenza della situazione.
Il malato necessita quindi di essere accolto nella sua totalità grazie ad un approccio che sappia ascoltare sia il sintomo fisico che quello psicologico, in relazione con l’unicità del suo essere. Occorre pertanto agire in modo olistico, prendendo in considerazione la persona nella sua interezza, non solo corpo e patologia, non solo sintomo, ma anche emozioni, relazioni, paure e speranze.