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La solitudine come risorsa

Ognuno di noi ha vissuto momenti di solitudine e non per tutti è stato un momento piacevole. È possibile vivere la solitudine come una risorsa?
Benché nella nostra società essa sia sovente vista di cattivo occhio, la solitudine vissuta come scelta può farci bene: favorisce la concentrazione, l’attenzione, la creatività e crea le condizioni per rientrare in contatto con se stessi.

La solitudine dà alla luce l’originale che c’è in noi. -Thomas Mann-

Arriva un momento nella vita di tutti nel quale si sente il bisogno di solitudine, un momento in cui è veramente necessario staccarsi dagli altri, dal lavoro e i suoi impegni, dai social e persino dalla famiglia e gli amici per approfondire la nostra relazione con il nostro sé interiore.

Quando si evita a ogni costo di ritrovarsi soli, si rinuncia all’opportunità di provare la solitudine: quel sublime stato in cui è possibile raccogliere le proprie idee, meditare, riflettere, creare e, in ultima analisi, dare senso e sostanza alla comunicazione. -Zygmunt Bauman-

Foto: Luis del Rio Camacho

La solitudine a volte fa paura, forse proprio per gli stessi motivi per i quali in altre occasioni la desideriamo, ossia ci consente di trascorrere del tempo con noi stessi. Essa ci dà l’opportunità di confrontarci con noi stessi; in quel silenzio, in quella pace, possiamo trovare le risposte alle domande che spesso ci poniamo…e forse sono proprio queste risposte a far paura, perché comporterebbero una presa di posizione nella direzione di un forte cambiamento che non si è ancora pronti ad affrontare…
Lontano da altre distrazioni, il silenzio e il contatto con noi stessi può portare pace ed aiutarci a ritrovare noi stessi, oppure può farci terribilmente paura.
Quando riusciamo a vivere questa condizione come una benedizione e non come una condanna, possiamo trarne tutti i benefici ed ecco per cosa può esserci utile:

1. Rallentare
Siamo tutti presi dal nostro fitto programma che spesso risulta eccessivamente stressante. Sommersi da mille stimoli, ci imponiamo corse quotidiane per portare a termine gli infiniti compiti che ci siamo preposti e anche le cose piacevoli rischiano di diventare spiacevoli inserite in questo contesto agonistico, caotico e ansiogeno…
Appare indispensabile staccare ogni tanto la spina per spegnere la tensione a cui ci sottoponiamo e in questo contesto la ricerca di solitudine prende il senso di un legittimo tentativo di fuga dalle situazioni di stress che non riusciamo a gestire.
Lontani così dagli impegni sociali e quotidiani possiamo rallentare il nostro ritmo e rilassare mente e corpo.

Amo le persone.
Amo la mia famiglia, i miei figli.
Ma dentro di me esiste un luogo nel quale vivo tutto solo, è lì che rigenero le fonti che non si esauriscono mai.
-Pearl Buck-

2. Ricaricarsi
Dedichiamo così tanto del nostro tempo all’esterno, altri altri, al lavoro che non siamo quasi più abituati a prenderci cura di noi stessi e dedicare del tempo a “sè” può essere molto rigenerante. Rallentare e allontanarsi temporaneamente dagli impegni esterni ci consente di riposare mente e corpo. Trovare il tempo per ricaricare le pile è una condizione indispensabile per ritrovare concentrazione e attenzione, ma anche l’energia fisica e mentale necessaria per affrontare meglio gli impegni e i cambiamenti.

3. Conoscersi
L’unico modo per conoscersi è passare del tempo con se stessi, lontano dalle distrazioni.
Nella solitaria e silenziosa relazione con noi stessi possiamo scoprire cose che non sappiamo: così si apre una finestra sulla nostra interiorità che ci consente di entrare in contatto con i nostri sentimenti più intimi, con i nostri bisogni e i nostri sogni.

Foto: Charlie Harutaka

4. Discernere
Quando ti privi di qualcosa hai la possibilità di renderti conto della sua importanza.
Nella solitudine abbiamo quindi la possibilità di fare chiarezza dentro noi stessi e distinguere tra ciò di cui abbiamo bisogno e le cose superflue, tra ciò che ci fa male e ciò che ci alimenta….
E questo atto di discernimento possiamo applicarlo a tutti gli ambiti della nostra vita.
Stando in solitudine, in assenza dell’altro, posso dare un nuovo valore all’amicizia, distinguendo le relazioni costruttive da quelle malsane: quando comprendiamo chi per noi ha davvero importanza, prendiamo consapevolezza delle persone che non ci fanno stare bene, o alle quali siamo legati non per piacere, ma per paura o “bisogno”. La solitudine diventa un passaggio obbligato per ritrovare le energie necessarie per interrompere ed uscire da siutazioni “sbagliate” e iniziare un cambiamento.

5. Meditare

Nel silenzio della stanza possiamo ascoltare il silenzio e in questo silenzio possono emergere le risposte.
Lontano da stimoli e distrazioni possiamo con maggiore facilità dedicarci alla nostra interiorità, alla nostra anima che parla sempre più piano rispetto all’esterno ed è quindi difficilmente udibile in contesti di “consapevolezza ordinaria”. La solitudine ci facilita il compito: posso cercare un posto quieto e dedicarmi a me, a quella parte ancora più intima di me stesso, al suono della mia anima.

Le grandi elevazioni dell’anima non sono possibili se non nella solitudine e nel silenzio. -Arturo Graf-

Vuoi qualche consiglio per imparare a meditare? Leggi questo articolo, può esserti utile.

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Tornare nel presente

In un mondo che ci porta altrove, che ci tiene ancorati al passato o che ci proietta eccessivamente nel futuro, è importante saper tornare nel presente.

Viviamo in un mondo dove essere “multitasking” viene considerato un modo efficace di approcciarsi alla vita e nel quale questo fenomeno appare una conseguenza inevitabile delle sempre aumentate richieste provenienti dall’ambiente. Ormai svolgere due attività nello stesso momento viene considerato un pregio e la persona viene educata a fare una cosa mentre ne pensa un’altra…
Ma questa dissociazione nell’azione, seppur da un lato pratico può forse consentirci di fare più cose al contempo, diventa un grave rischio quando diviene il “nostro modo normale di funzionare”, ossia non siamo più noi a scegliere come agire, ma diventiamo prede di un modo “costantemente distratto” di agire. Diventiamo estranei a ciò che stiamo facendo e a ciò che siamo, perché nel frattempo pensiamo ad altro.

Foto: Johnny Mcclung

Per tornare ad essere consapevoli di ciò che facciamo, nel momento in cui lo facciamo, dobbiamo concentrarci per portare la mente in contatto con il presente e il modo più “semplice” è ancorarla al corpo, al respiro… così meditando sul respiro, su di un mantra, oppure sulle sensazioni del corpo, abbiamo la possibilità di riconnettere la mente con ciò che siamo e facciamo, e seppur per un breve periodo, in quell’istante possiamo entrare in contatto con il presente

Le acque fangose diventeranno chiare se si permette loro di restare indisturbate,
e così anche la mente diventerà chiara se le viene consentito di star ferma. (Ming-Dao Deng)

Durante le prime fasi della meditazione il nostro scopo è di tornare in contatto con il presente. Focalizzando la nostra attenzione su stimoli interni o esterni cerchiamo di abbandonare il brusio mentale che ci porta altrove e, momento per momento, diventare coscienti del qui ed ora.
Questo stato di presenza mentale seppur assolutamente “normale” per noi, risulta spesso molto difficile da raggiungere e mantenere. Se osserviamo la nostra giornata possiamo vedere come nel nostro vivere quotidiano tendiamo a “stare” altrove, costantemente distratti rispetto a ciò che che stiamo facendo.

La meditazione è uno stato naturale dell’essere,
uno stato che abbiamo perduto, e
ritrovarlo è la gioia più grande della vita. (Osho)

Il contatto profondo e consapevole con il qui ed ora è caratterizzato da un maggior silenzio, un senso di intima unione con se stessi e la calma: stando nel presente rinunciamo all’ansia e alle preoccupazioni strettamente legate alla “nevrosi” del pensiero, che in modo del tutto coatto ci porta avanti nel tempo, proiettando le nostre paure sullo schermo di un futuro immaginario.

 

Per allenarsi a tornare nel presente, di seguito i link alle meditazioni gratuite.

Meditazione camminata

Meditazione con la candela

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Meditazione sul Respiro

Buongiorno,

in occasione del Corso di Meditazione che partirà stasera qui a Genova, condivido con voi una meditazione guidata, presente tra quelle che verranno insegnate, in cui la tecnica viene focalizzata sul respiro.

Buon ascolto e buona pratica.

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