La ferita è aperta e dolorante.
Solo il tempo, l’accettazione del dolore e l’impegno personale permetteranno alla ferita di cicatrizzarsi.
E’ necessario un vero e proprio lavoro per riuscire ad integrare la perdita all’interno della propria vita: una vita che sicuramente sarà molto diversa da quella di prima ma che, con il tempo, potrà ridiventare ricca di valore. Alcuni dicono che si dovrebbe superare velocemente il dolore, che si deve andare avanti senza fermarci, che il tempo cura la ferita: ma non sempre è così. Siamo tutti impreparati e fragili di fronte alla morte.
La psicologia del lutto può aiutare a trovare il migliore percorso possibile per attraversare questa prova, ma anche per portare alla luce le risorse personali e la forza necessarie per percorrerlo.
Quando si affronta un lutto ci si può trovare nella condizione di sentire il bisogno di un sostegno, specificamente terapeutico, per elaborare le molteplici e potenti emozioni che ne derivano. Chiedere un sostegno psicologico permette di ristabilirsi ed evitare che il lutto sbocchi in una situazione di eccessivo malessere e isolamento.
Durante tutte le fasi del lutto, dallo shock della morte allo stare meglio, passando per il rifiuto, la collera e lo stato intermedio di depressione, la persona ha bisogno di ascolto e sostegno.
Bisogna aiutare la persona a superare il dolore senza evitarlo: benché difficile, il lutto è necessario e ha bisogno di tempo; un tempo fatto di ondate di dolore e di temporanei rasserenamenti, di malessere e di ritorno alla normalità.
Elaborazione del lutto: quale percorso terapeutico?
L’elaborazione del lutto può essere agevolata ricorrendo a un percorso terapeutico, in quanto è un processo che implica un lavoro interiore sulla relazione con l’altro, riguarda l’accettazione e l’espressione di emozioni spesso difficili da ammettere e quindi il bisogno di sentirsi accolti e compresi in questo dolore e confusione.
La psicoterapia transpersonale può rivelarsi una soluzione efficace nel processo di superamento delle difficoltà successive al lutto.
Al centro dell’attenzione non c’è solo il problema della perdita e del dolore legato alla sua mancanza, ma anche il cambiamento di abitudini e riti profondamente radicati nella storia di ognuno.
La seduta diventa uno spazio protetto, fatto di ascolto rispettoso, libero da giudizi e pregiudizi, dove si possono esprimere ed elaborare i propri vissuti e le proprie emozioni, talvolta incoerenti, talvolta colpevolizzanti. Uno spazio anche di guida verso soluzioni utili per ritrovare un equilibrio nuovo.
Si crea così un percorso fatto di piccoli passi ogni singolo giorno, senza smettere di fare progetti, anche piccoli.
È importante concentrarsi sul qui ed ora, sui dettagli, perché la gestione del lutto è un percorso estremamente complesso, che ci porta al cuore di noi stessi, luogo in cui incontriamo il dolore, ma anche le nostre risorse per superarlo.